Negli ultimi anni si è vista un’evoluzione dei prodotti “tecnici” non solo dal punto di vista di
materiali ed abbigliamento, ma anche dal punto di vista alimentare. L’approccio classico del “pane e salame” sicuramente privilegia il gusto e la convivialità, viceversa, l’approccio moderno di “gel e barrette” è molto più pratico e leggero, fattori da non trascurare quando si vogliono ottimizzare le prestazioni.

In base alla tipologia ed all’intensità di attività che verrà svolta, si sceglieranno alimenti classici o sostituti moderni, o entrambe le soluzioni. Di seguito propongo un piccolo elenco delle caratteristiche che dovrebbero essere prese in considerazione per scegliere delle buone barrette energetiche.

Sul mercato se ne trovano di tutti i gusti, dimensioni, tipologie, composizione. Vediamo che caratteristiche dovrebbero avere delle buone barrette da consumare DURANTE i vostri allenamenti:

1️⃣ Gli ingredienti dovrebbero essere di qualità, ad esempio frutta secca, disidratata, cereali. Più breve sarà l’elenco degli ingredienti riportati sulla confezione, più sarà facile che le barrette siano di buona qualità. Evitare le barrette a base di zuccheri e grassi idrogenati, con additivi chimici, coloranti e aromatizzanti sintetici.

2️⃣ Scegliere porzioni di circa 35-40g da assumere ogni ora/ora e mezza (in funzione dell’attività svolta).

3️⃣ Per attività di endurance prediligere barrette con una buona quota di carboidrati semplici e complessi (almeno il 50%) e pochi grassi. Preferire invece una miscela equilibrata di
carboidrati e proteine per escursioni superiori alle 3/4 ore. Queste andrebbero comunque assunte
verso il termine del lavoro fisico o come spuntino di recupero.

4️⃣Le barrette dovranno anche essere scelte sia in base alla loro digeribilità per non affaticare l’apparato digerente sia per il gusto che dovrà essere piacevole e anche appagante.

5️⃣Considerare il fattore climatico: in caso di temperature calde i prodotti con copertura al
cioccolato rischiano di sciogliersi, vicevera, in ambienti freddi i gel possono ghiacciarsi e
alcuni cibi (come torrone, caramelle, cioccolato) indurirsi rendendo difficile la masticazione.

Sapete che potete preparare anche voi stessi le barrette per i vostri allenamenti?

Ecco qualche ricetta che vi suggerisco:

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Con il cambio di stagione il nostro corpo deve mettere in atto numerosi meccanismi di adattamento per gestire l’abbassamento delle temperature, le giornate che si accorciano, il ritorno alla quotidianità tra scuole che riaprono e vari impegni.

Non temete se vi sentite più stanchi del solito e avete un maggiore appetito, questa è una reazione fisiologica del corpo. Infatti dato l’aumento delle ore di buio il nostro cervello varierà la produzione di ormoni legati al ritmo circadiano, quali ad esempio melatonina e serotonina.

Inoltre l’abbassamento delle temperature porterà ad un maggior appetito dato l’aumento del consumo energetico del corpo per mantenere la temperatura corporea.

5 Consigli per affrontare il cambio di stagione:

10 Ways to Fall In Love With Running Again This Autumn | ACTIVE

 

  1. Non saltare i pasti, in particolare la colazione, solo così darete il giusto stimolo al vostro cervello
  2. Fate almeno 5 pasti al giorno e bevete almeno 1,5L di acqua (potete aiutarvi con tisane calde)
  3. Muovetevi a sufficienza soprattutto nelle ore di luce, mentre sono sconsigliati allenamenti intensi in tarda serata soprattutto per chi accusa molto il cambio stagionale
  4. La sera cercate di rilassarvi magari con un bagno caldo o leggendo un libro.
  5. Evitare liti famigliari serali…non c’è miglior modo per stimolare il cortisolo, l’ormone dello stress! Possibilmente rimandate tutto alla mattina seguente 😉

Durante il cambio di stagione si è anche più soggetti a disturbi del tratto gastrointestinale (es. Gastritti, reflussi gastrici, coliti).

Spesso questo è dovuto ad una alterazione transitoria del sistema immunitario. E’ possibile fare una cura preventiva a base di piante medicinali specifiche come ad esempio il lentisco di Chios, oltre ovviamente a curare l’alimentazione per evitare e contenere l’insorgenza di questi disturbi.

La salute intestinale alla base del benessere - www.stile.it

 

Per maggiori info o per fissare una consulenza, contattami per e-mail: nutrizionistapisani@gmail.com oppure al numero 3465767841 (anche whatsapp!)

 

A Pasqua le nostre tavole saranno imbandite di uova di tutti i tipi, dalle classiche uova di cioccolato, alle uova sode decorate dai più piccoli, fino a trovarle all’interno di tipici dolci della tradizione Pasquale.

Dovete però sapere, che esistono anche uova poco conosciute e ancor meno utilizzate in cucina, in grado di apportare molti benefici, in particolare nei soggetti allergici.

Mi riferisco alle uova di quaglia giapponese (coturnix japonica)

come cucinare le uova di quaglia

La medicina tradizionale giapponese utilizza da oltre 400 anni le uova di quaglia per prevenire le crisi allergiche. In Europa solo negli ultimi 30 anni diversi studi hanno confermato le basi scientifiche delle tradizione orientale. Infatti al giorno d’oggi l’omogenato di uova di quaglia si trova in moltissimi rimedi naturali contro le allergie.

Che differenze ci sono rispetto alle uova di gallina?

A livello culinario nessuna, se non la grandezza: per 1 uovo di gallina equivalgono circa 4 uova di quaglia. Il sapore è lo stesso e possono essere sostituite in tutte le preparazioni che richiedano le uova.

A livello nutrizionale invece, le uova di quaglia contengono ovomucoidi (proteine presenti nell’albume) differenti rispetto a quelle contenute nell’uovo di gallina.

Infatti, se queste ultime possono manifestare un effetto allergenico, al contrario, gli ovomucoidi dell’uovo di quaglia hanno un potente effetto antinfiammatorio a livello epatico e anti-allergenico, utilissime quindi nella prevenzione della pollinosi e delle allergie respiratorie.

Tuttavia, non basta introdurre le uova di quaglia nella vostra alimentazione per risolvere i problemi di allergia.

Questa “cura” deve essere accompagnata anche da un’alimentazione bilanciata e basata su cibi che contengano una bassa quantità di istamina.

Capite che se in primavera fate la  cura anti-istaminica e allo stesso tempo vengono mangiati quotidianamente molti cibi contenenti istamina, sicuramente non migliorerò la situazione, anzi….

Quali sono alcuni dei cibi da ridurre per una prevenzione alle allergie?

Cibi esotici (Ananas, Kiwi, Banane…), carne e pesce in scatola, affettati, formaggi stagionati, uova di gallina, arachidi, anacardi, spinaci, pomodori, banana, cacao, crostacei e molluschi.

Per ulteriori approfondimenti, contattami. Potrò fornirti supporto dal punto di vista biologico e nutrizionale.

Vi ricordo inoltre che le visite negli studi medici per ora sono sospese, ma è sempre possibile effettuare consulenze online. Scrivimi per saperne di più!

Ora l’importante è #restareacasa

 

Buona Pasqua…

Greta Pisani

 

Tutti in questo periodo siamo messi a dura prova dal costante allarme a cui siamo sottoposti, dalla quarantena in casa, dal cambio improvviso dei nostri stili di vita.
Ecco allora qualche piccolo trucco per supportare il nostro sistema nervoso e il nostro corpo durante questa situazione anomala e per mantenersi in forma sia fisicamente che psicologicamente.

1-  Mantenere un corretto ritmo circadiano

Mantenere un corretto ritmo circadiano (ritmo giorno-notte) è necessario per aiutare il nostro organismo a non perdere tutti i sistemi di regolazione che avvengono seguendo questo ciclo (tra cui anche la stimolazione del sistema immunitario).

Come fare?

Dormire almeno 8 ore (fin qui non credo ci siano problemi), ma…svegliarsi entro le ore 9! Aprire tutte le finestre in modo da utilizzare la luminosità e, per qualche minuto, anche il freddo come stimolo al sistema nervoso.
Fare una abbondante colazione (che non avrete problemi a fare se la sera precedente avete mangiato poco e siete andati a letto entro le ore 23). Verso sera, può aiutare una doccia calda o meglio ancora un bagno, evitare liti serali e spegnere le luci o utilizzare luci soffuse dopo le ore 21.

2) Mantenere e stimolare i contatti sociali.

Al giorno d’oggi questo è reso più semplice dalla tecnologia, quindi ok a videochiamate e chat di gruppo. Sentite vecchi amici e parenti distanti, questo sicuramente vi aiuterà ad abbattere l’isolamento sociale a cui siamo sottoposti, in particolare per chi vive da solo.

3) Fare un buon uso del tempo.

Spesso quando ci si trova con molto tempo a disposizione si rischia di non riuscire a gestirlo, ci si trova a passare la mattinata sul divano, sui social, a mangiucchiare qualsiasi cosa capiti sotto tiro (con conseguenze drastiche sulla dieta).
Può essere utile in questi casi un programma giornaliero, in cui saranno stabiliti gli orari dei pasti da rispettare e gli obiettivi durante il giorno.

Esempi di obiettivi?

Dal più semplice riordinare quell’angolo di sgabuzzino che non pulivate da mesi, alla creazione di nuove ricette (equilibrate!) per tutta la famiglia. Si possono coltivare nuovi hobbies come il bricolage, il giardinaggio (i fortunati che dispongono di un giardino), la lettura, o sviluppare nuove competenze, dall’imparare una nuova lingua a suonare uno strumento musicale (se l’avete in casa).
Il programma giornaliero dovrà includere anche l’attività fisica, svolta in casa. Esistono numerose App e video con molti programmi di allenamento per tutti i livelli.

4) Mangiare sano.

In situazioni di allarme e di forte stress, il nostro cervello adotta dei meccanismi di sopravvivenza che richiederanno maggior concentrazione di zucchero nel sangue, per cui la voglia di dolci e di schifezze aumenterà.

Come tenere a freno la fame?

Fare pasti completi ed equilibrati ad orari costanti. Mantenere gli spuntini con frutta fresca, macedonie meglio se abbinate a frutta secca come noci, nocciole e mandorle.
Fare una colazione sostanziosa che permetterà di mantenere la sazietà più a lungo, mentre a cena, restare leggeri prediligendo proteine e vegetali.

Ultimo, ma non meno importante, ricordatevi di idratarvi!!! Non avete scuse per non bere, ora che siete a casa ed il bagno è a vostra disposizione, imponetevi di bere almeno 1 bicchiere all’ora!

5) Emozioni positive.

Anche se la situazione è drammatica, fare il possibile per sviluppare emozioni positive. Per esempio ascoltare il telegiornale non più di 1-2 volte al giorno, evitare di leggere in continuazione i bollettini di guerra che circolano sul web. Dedicatevi alla famiglia, alle piccole cose quotidiane da fare, riguardate vecchie fotografie, giocate con i vostri bambini. Ricordatevi che il vostro umore condizionerà quello delle persone che ci circondano. Quindi, restate positivi.

 

Per ulteriori approfondimenti, contattami. Potrò fornirti supporto dal punto di vista biologico e nutrizionale.

Vi ricordo inoltre che le visite negli studi medici per ora sono sospese, ma è sempre possibile effettuare consulenze online. Scrivimi per saperne di più!

Ora l’importante è #restareacasa.

Ecco un breve riassunto riguardo alcuni accorgimenti utili pubblicati dall’Ordine Nazionale dei Biologi (ONB).

Sapevate che la prima risposta immunitaria avviene per il 70% nell’intestino?

Quindi prima di tutto, dobbiamo avere un intestino in Eu-Biosi, ovvero, bisogna mantenere in salute il nostro intestino con una corretta alimentazione.

I soggetti con un intestino in DISBIOSI (condizione che si riconosce con alvo irregolare, gonfiore, meteorismo…) avranno una capacità immunitaria più debole.

MANTENERE L’IMMUNITA SIGNIFICA MANTENERE IN EQUILIBRIO L’INTESTINO

Come fare per mantenere un intestino SANO? Ecco qualche semplice regola

  • introdurre fibre vegetali nella dieta , compresi gli estratti (esclusivamente di verdure in caso di disbiosi intestinale). Queste sono fondamentali per “nutrire” i nostri batteri buoni.
  • E’ importante fare attenzione ad alimenti che possono infiammare l’intestino e che, a lungo termine nei soggetti più sensibili possono causare una “leaky gut syndrome” e conseguente immunosoppressione.I principali alimenti sono le caseine e il glutine che si trovano in grande abbondanza nei prodotti di uso quotidiano.
  • Riequilibrare e mantenere le membrane dei nostri enterociti (cellule intestinali) integre, attraverso un buon uso di olio di oliva e olio di semi di lino. Consiglio l’ultilizzo di oli freschi, quindi considerate sempre la data di produzione piuttosto che quella di scadenza. Inoltre è buona abitudine utilizzare questi oli a crudo, evitando soffritti e soprattutto, prodotti nei quali si trovano cotti ad alte temperature, ad es. Crackers, taralli, grissini, focacce…

COSA FARE IN CASO DI FEBBRE?

  • NON combatterla. La febbre è un mezzo naturale che il nostro corpo adotta per affrontare l’agente patogeno. Fino a 38,5 gradi non c’è da allarmarsi, qualora dovesse aumentare, utilizzare pezze bagnate con acqua fredda e alcool prima di ricorrere al farmaco. (la situazione è differente nei bambini)
  • Riposare
  • Idratarsi con liquidi caldi (ricordiamoci che il calore, proprio come la febbre, aiuta a combattere il virus) . Evitare il latte, che contiene caseine.
  • Digiunare qualora non si avesse appetito.

COME SI PUO’ AIUTARE L’ORGANISMO A PREVENIRE L’ATTACCO VIRALE?

Esistono diversi nutraceutici che permettono all’organismo di essere più preparato e fronteggiare meglio la situazione, generamente si consiglia un’integrazione a base di TRANS-RESVERATROLO e BETA-GLUCANI, accompagnati da una buona dose di Vitamina C.

Questi rimedi aiutano a bloccare la proliferazione del virus nel nostro corpo.

Inoltre può essere utilizzato anche il COLOSTRO, un prodotto che aumenta la proprie difese immunitarie.

Di seguito il link completo pubblicato dall’ONB

Negli atleti, così come nelle persone sedentarie, possono insorgere varie infiammazioni articolari. Le cause possono essere le più svariate. Dal sovraccarico dell’atleta, alla postura scorretta nella vita di tutti i giorni, agli infortuni quotidiani.

Sicuramente l’alimentazione può aiutare a prevenire queste infiammazioni che a lungo andare, se trascurate, possono degenerare al punto di diventare debilitanti.

Ecco 5 consigli alimentari per prevenire e ridurre gli stati infiammatori :

1. Sì al Pesce!

Il primo consiglio che posso darvi è quello di utilizzare molto pesce, in particolare i pesci di acque nordiche come merluzzo, sgombro, aringhe, salmone (da preferire quello selvaggio o di Alaska, meglio evitare il salmone Norvegese).

Questi sono una vera e propria fonte di omega 3, un antinfiammatorio naturale.

2. Sì a Frutta e Verdura!

L’utilizzo di frutta e verdura di stagione è fondamentale per apportare al corpo le giuste quote di sali minerali e vitamine in modo da favorire il recupero articolare.

Tra le verdure consiglio di evitare pomodori, peperoni e melanzane. In casi infiammatori acuti, questi possono non essere particolarmente indicati, così come i frutti esotici come kiwi, banane, avocado, mango ecc..

Via libera invece a frutti rossi, melograni, uva, agrumi e tutti i tipi di verdure a foglia. Il mondo vegetale è ricco di alimenti dalle spiccate proprietà antiossidanti. Utili per contrastare e prevenire li infiammazioni.

3. Sì a Olio d’Oliva!

Condire i piatti con olio extravergine di oliva ma…. a crudo! 

Attenzione, infatti, quando l’olio viene cotto (per esempio se fate qualche soffritto)  acquisisce caratteristiche pro-infiammatorie, ovvero, aumentano l’infiammazione già in atto.

Al contrario, se consumato  a crudo su verdure, carne e pesce è un’ottimo alleato del nostro organismo grazie all’apporto di omega 6, vitamine E e K.

4. No a Cibi Industriali!

Alimenti industriali, confezionati o da fast-food sono colmi di additivi, conservanti, sale in eccesso e glutammato.

Un metodo semplice che potete usare per stimare quanto può essere dannoso un alimento acquistato è quello di leggere gli ingredienti sull’etichetta: se superano i 5 ingredienti spesso significa che ci sono molte sostanze in eccesso che non fanno bene al nostro organismo. Inoltre, se tra i primi ingredienti trovate “zucchero” o “sciroppo di glucosio”, sarebbe bene lasciare il prodotto sullo scaffale, ne guadagnerete in salute!

5. Sì a Integratori Naturali!

Può aiutare l’utilizzo di integratori naturali specifici per tendini e cartilagini. Ottimi quelli a base di condroitina solfato e glucosamina. Questi aiutano a rigenerare il tessuto connettivo articolare.

In caso di dolore acuto invece, un rimedio naturale è l’acido boswelico, una resina dalle spiccate proprietà antinfiammatiore estratta da una pianta, la boswelia serrata.

L’assunzione di integratori, anche se naturali,  dovrebbe essere sempre e comunque fatta dopo il consulto con il professionista, il medico o il farmacista di fiducia.

 

 

 

La disidratazione può presentarsi in qualsiasi stagione dell’anno ma si è più a rischio nella stagione estiva quando il fabbisogno di liquidi aumenta a causa di una maggior perdita dovuta al cambiamento climatico.

Il bilancio idro-elettrolitico cambia continuamente perché l’acqua viene persa attraverso la respirazione, la sudorazione e le urine, viene quindi introdotta attraverso i liquidi e gli alimenti.

Quando la perdita di acqua non è compensata da un adeguato apporto di liquidi si incorre nella disidratazione e a subirne le conseguenze è tutto l’organismo.

Pensiamo ai tanto odiati crampi.

Uno dei motivi per cui possono insorgere, oltre che ad un sovraccarico muscolare, è proprio lo sbilanciamento tra acqua e sali minerali.

 

Come capire se sono disidratato?

Il primo metodo “fai da te” per verificare se le perdite di liquidi sono fisiologiche è molto semplice: basta pesarsi subito prima e immediatamente dopo l’allenamento.

Se il peso è diminuito di più del 2% del peso totale significa che nell’organismo esistono degli squilibri idroelettrici che possono compromettere l’attività fisica.

Per esempio se peso 70kg prima dell’attività, significa che posso perdere circa 1,4kg dopo l’allenamento. Se quindi, dopo l’allenamento arrivo a pesare meno di 68,5 kg, significa che non sto lavorando nelle condizioni ottimali e sono già in carenza di liquidi e/o sali minerali.

Per un’analisi più accurata può essere utile conoscere il proprio stato di idratazione basale attraverso l’esame bioimpedenziometrico (leggi l’articolo), che permette di valutare l’equilibrio tra la quantità d’acqua ed i minerali assunti attraverso la dieta.

Qualora ci fossere delle carenze, l’integrazione è uno strumento indispensabile per assicurare al nostro organismo tutti i nutrienti di cui ha bisogno.

Integrazione

L’integrazione con sola acqua molto spesso non è sufficiente (in particolar modo per gli sport di endurance) perchè con il sudore vengono persi anche molti sali minerali

Una corretta supplementazione di vitamine e sali minerali può dimostrarsi utile in diverse

situazioni come in caso di sbilanciamento idrosalino, stanchezza persistente, alterazione del metabolismo energetico, ma…..Attenzione a non abusarne!!

Infatti un eccesso di sali minerali può portare a problemi gastro-intestinali, che possono compromettere l’allenamento o, ancor peggio, la gara!

Se ti ha interessato questo articolo, leggi anche  “trail running: come nutrirsi in gara?”

Per saperne di più contattami al numero 346-5767841 o per e-mail all’indirizzo nutrizionistapisani@gmail.com

La nutrizione per affrontare una gara di ultratrail è un fattore cruciale da non sottovalutare.

Per darvi un’idea dell’importanza dell’alimentazione basti pensare a quanti atleti soffrono di disturbi gastrici e intestinali durante una gara, costringendoli a rallentare e, in molti casi, a ritirarsi.

Ciò accade perchè spesso l’alimentazione è lasciata al caso.

Si pensa a tutto: a partire dal motore (i mesi di allenamento), per passare alla carrozzeria (le scarpe, gli indumenti ultralight), ma spesso ci si dimentica del fattore più importante… la benzina giusta per far rendere la macchina al massimo!

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In qualità di nutrizionista, cercherò di darvi qualche dritta che potrete adottare durante gli allenamenti. Insisto nel ricordarvi l’importanza di seguire un’alimentazione corretta già a partire dagli allenamenti, sia per evitare spiacevoli inconvenienti durante le uscite, sia per prendere familiarità con i prodotti che utilizzerete e testarli su di voi.

1 – Stomaco vuoto e scorte piene: l’importanza della colazione

La variabile più importante per gestire la colazione è il tempo, infatti, ciò che si mangia a colazione deve essere digerito al momento della partenza e allo stesso tempo, deve fornire energia a sufficienza per sostenere l’attività.

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Quindi, MAI PARTIRE A DIGIUNO!

Se fate colazione ad 1 ora dalla partenza scegliete cibi molto digeribili e poco grassi.

Un esempio: 4 fette biscottate con miele, frutta secca (noci,mandorle,nocciole), 1 tazza di the zuccherata.

Se la colazione è a 2 ore o più dalla partenza, consiglio di introdurre qualche proteina e grasso.

Un esempio: 1 panino con 30-40g di affettato, 1 tazza di the zuccherata.

In questo caso, aggiungere sempre 45minuti/1 ora prima della partenza 3/4 frutti essiccati (es. datteri, fichi secchi ecc), in modo da garantire le riserve energetiche al muscolo.

 

2- Idratazione

L’acqua è l’elemento fondamentale per sostenere una buona attività muscolare.

Consiglio di bere poco e spesso, tra i 150-250ml ogni 15 minuti.

Quindi, PARTIRE SEMPRE CON UNA BUONA SCORTA D’ACQUA, soprattutto durante gli allenamenti, dove non troverete i ristori come in gara.

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3- Integrazione durante l’allenamento

L’integrazione dovrà essere fatta in modo dipendente dalla durata e dal ritmo con cui viene svolto l’allenamento.

Durante percorsi tenuti a medio-alta intensità consiglio di ricorrere a carboidrati liquidi o semisolidi a rapido assorbimento, dalla più semplice acqua e zucchero, ai gel (non abusare!!) all’alternativa naturale: il miele!

Durante percorsi a medio-bassa intensità, in cui si può mangiare cibo solido, si può optare per barrette energetiche, frutta secca o frutta disidratata.

Consiglio di mangiare almeno ogni ora. Non aspettate il calo di energie per integrare: a questo punto sarà già troppo tardi!

Tra l’integrazione non sono da dimenticare i sali minerali, in particolare durante i periodi caldi in cui la sudorazione aumenta.

4- Recupero dopo l’allenamento

L’errore più grosso che solitamente viene fatto è quello di non mangiare dopo l’allenamento!

Questo è un momento basilare per ricostituire le scorte e favorire un miglior recupero muscolare.

L'immagine può contenere: cibo

Cercate di mangiare entro 30-40 minuti dal termine dell’allenamento.

In questa finestra di tempo introdurre: carboidrati a rapido assorbimento, per esempio patate o riso; proteine ad alto valore biologico, come carne o pesce (o, meglio ancora aminoacidi essenziali); sali minerali e, ovviamente, ricordatevi di bere….non solo birra!! 😉

Questi punti sopra riportati sono linee guida generali, che vi possono servire per non commettere errori basilari. Tuttavia ricordate che ognuno di noi è diverso e dovrà adattare queste linee in base alle proprie caratteristiche ed esigenze personali.

Buoni allenamenti a tutti!

Greta Pisani

 

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Ecco alcuni semplici consigli per passare le feste al meglio senza rimorsi per aver mangiato una (o due 😉 ) fette di pandoro che non rientravano nella dieta

Il Natale è alle porte e con le feste che si avvicinano sono immancabili cene e pranzi con i colleghi, con gli amici, con i familiari… e chi più ne ha più ne metta !

Come fare per non vanificare tutti i sacrifici fatti fin’ora?

Una regola fondamentale è sicuramente quella di limitare gli sgarri agli eventi programmati. Cercate quindi di non proseguire durante tutte le festività con cioccolatini, torroni e dolcetti vari.

Questo si può facilmente evitare: basta non tenere in casa cibi tentatori. Nel caso in cui il cenone sia programmato proprio a casa vostra, consiglio di far portare via agli ospiti gli avanzi… Loro vi ringrazieranno e voi non incorrerete in tentazioni nei giorni successivi!

Cosa mangiare dopo un pasto abbondante?

Spesso si pensa erroneamente che un pasto con qualche eccesso possa rovinare tutta la giornata, ma NON E’ COSI’!  Si può recuperare immediatamente, minimizzando l’impatto del pasto incriminato. Per esempio, dopo un pranzo importante, suggerisco di cenare con della verdura cruda condita con olio e limone oppure un brodo o una tisana calda.

L’importanza della colazione…

Se lo sgarro avviene a cena, l’errore più frequente è quello di saltare la colazione del giorno dopo. Sarebbe bene invece consumare della frutta fresca, in modo da disintossicare e purificare l’organismo.

 

Dare importanza ai pasti conviviali

Un’altra buona norma da seguire è quella di vedere questi pasti come un’occasione per stare insieme ai propri amici e alla propria famiglia, non solo per mangiare! Godetevi quindi  ogni momento provando le pietanze che più vi piacciono ma sempre con moderazione.

Si sa, quando si è in compagnia, si tende a mangiare di più. Il suggerimento è quello di masticare a lungo in modo da favorire la digestione, assaporare le portate e, soprattutto, eviterà i frequenti -bis e -tris!!

 

Durante le feste solitamente si ha più tempo a disposizione… sfruttiamolo per fare attività fisica! 

Consiglio di praticare attività prima di un pasto “sgarro”, o il giorno successivo. Ottima occasione per organizzare una gita in montagna o sulle piste da sci con amici o parenti!

Tuttavia vi ricordo di non adottare la solita scusa “mangio quello che voglio tanto domani vado a correre e smaltisco”.  Questo è l’errore più frequente. Ragionando in questo modo si finisce per rimpinzarsi così tanto che il giorno dopo si avvertirà una tale sonnolenza che l’unica attività possibile sarà spostarsi dal letto al divano!

No alla bilancia!

L’ultimo consiglio è questo: non pesatevi durante tutte le feste! Potrà capitare di aumentare qualche chilo, ma l’errore più grosso, se ci si pesa, è quello di incorrere in inutili sensi di colpa e si finisce per demoralizzarsi e quindi mangiare ancora di più, buttando all’aria mesi di lavoro.

E’ importante sapere che i kg che si possono prendere durante le feste sono legati ad una sensazione di gonfiore, e si perdono velocemente così come si sono presi… l’importante è ricominciare subito dopo le feste (senza procrastinare!)  con un periodo di disintossicazione, meglio se con l’aiuto di una figura professionale di riferimento, che potrà guidarvi attraverso un percorso specifico su misura senza incorrere in errori.

 

Non mi resta che augurarvi un Buon Natale e Felice anno nuovo!

Greta Pisani

 

Un esame prezioso durante la dieta per monitorare il reale dimagrimento

La bioimpedenziometria (BIA) è uno strumento che permette di dare uno sguardo all’interno del vostro corpo, in modo rapido e non invasivo.

Grazie a questa tecnologia è possibile infatti misurare la quantità di massa magra e di massa grassa – in particolare l’indice di grasso viscerale pericoloso a livello cardiovascolare – , la quantità di acqua presente nel corpo, il tipo di costituzione ossea, la crescita muscolare, il metabolismo ed il peso ideale.

Tutto ciò con un semplice esame.

Questa tecnica è fondamentale nelle mani del nutrizionista, per valutare l’andamento e l’efficacia della dieta e “tararla” in modo sempre più mirato e individualizzato.

Non basta il peso per capire se una dieta funziona?

Sicuramente il peso è un parametro fondamentale, ma è spesso sopravvalutato e fuorviante.

Certo, l’ago che scende sulla bilancia fa piacere a tutti, ma se il dimagrimento non viene controllato può risultare controproducente.

Molti non considerano, infatti, che perdere 10 kg non significa sempre perdere 10 kg di massa grassa. In questi 10 kg potrei aver perso anche acqua e, soprattutto, massa magra-muscolare.

Il muscolo, purtroppo, è il tessuto che più ne risente durante un dimagrimento rapido e incontrollato.

La BIA permette di verificare con precisione se la perdita di peso è attribuibile ad una reale perdita di massa grassa, e non di liquidi o massa magra-muscolare.

Ciò rende possibile un dimagrimento sano e duraturo nel tempo, senza intaccare la massa muscolare.

 

Come si misura tutto ciò con un esame?

La bioimpedenziometria si basa sul dato fisico che l’acqua è un buon conduttore di corrente elettrica mentre il grasso è un ottimo isolante.

Utilizzando quattro elettrodi disposti in parti diverse del corpo, viene trasmessa una corrente elettrica a bassa intensità del tutto innocua e la bioimpedenziometria misura la resistenza che il corpo oppone. Tramite l’utilizzo di appositi software verrà quindi calcolata la composizione corporea del paziente.

 

Se vuoi saperne di più o prenotare una visita contattami al numero 346-5767841