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Negli atleti, così come nelle persone sedentarie, possono insorgere varie infiammazioni articolari. Le cause possono essere le più svariate. Dal sovraccarico dell’atleta, alla postura scorretta nella vita di tutti i giorni, agli infortuni quotidiani.

Sicuramente l’alimentazione può aiutare a prevenire queste infiammazioni che a lungo andare, se trascurate, possono degenerare al punto di diventare debilitanti.

Ecco 5 consigli alimentari per prevenire e ridurre gli stati infiammatori :

1. Sì al Pesce!

Il primo consiglio che posso darvi è quello di utilizzare molto pesce, in particolare i pesci di acque nordiche come merluzzo, sgombro, aringhe, salmone (da preferire quello selvaggio o di Alaska, meglio evitare il salmone Norvegese).

Questi sono una vera e propria fonte di omega 3, un antinfiammatorio naturale.

2. Sì a Frutta e Verdura!

L’utilizzo di frutta e verdura di stagione è fondamentale per apportare al corpo le giuste quote di sali minerali e vitamine in modo da favorire il recupero articolare.

Tra le verdure consiglio di evitare pomodori, peperoni e melanzane. In casi infiammatori acuti, questi possono non essere particolarmente indicati, così come i frutti esotici come kiwi, banane, avocado, mango ecc..

Via libera invece a frutti rossi, melograni, uva, agrumi e tutti i tipi di verdure a foglia. Il mondo vegetale è ricco di alimenti dalle spiccate proprietà antiossidanti. Utili per contrastare e prevenire li infiammazioni.

3. Sì a Olio d’Oliva!

Condire i piatti con olio extravergine di oliva ma…. a crudo! 

Attenzione, infatti, quando l’olio viene cotto (per esempio se fate qualche soffritto)  acquisisce caratteristiche pro-infiammatorie, ovvero, aumentano l’infiammazione già in atto.

Al contrario, se consumato  a crudo su verdure, carne e pesce è un’ottimo alleato del nostro organismo grazie all’apporto di omega 6, vitamine E e K.

4. No a Cibi Industriali!

Alimenti industriali, confezionati o da fast-food sono colmi di additivi, conservanti, sale in eccesso e glutammato.

Un metodo semplice che potete usare per stimare quanto può essere dannoso un alimento acquistato è quello di leggere gli ingredienti sull’etichetta: se superano i 5 ingredienti spesso significa che ci sono molte sostanze in eccesso che non fanno bene al nostro organismo. Inoltre, se tra i primi ingredienti trovate “zucchero” o “sciroppo di glucosio”, sarebbe bene lasciare il prodotto sullo scaffale, ne guadagnerete in salute!

5. Sì a Integratori Naturali!

Può aiutare l’utilizzo di integratori naturali specifici per tendini e cartilagini. Ottimi quelli a base di condroitina solfato e glucosamina. Questi aiutano a rigenerare il tessuto connettivo articolare.

In caso di dolore acuto invece, un rimedio naturale è l’acido boswelico, una resina dalle spiccate proprietà antinfiammatiore estratta da una pianta, la boswelia serrata.

L’assunzione di integratori, anche se naturali,  dovrebbe essere sempre e comunque fatta dopo il consulto con il professionista, il medico o il farmacista di fiducia.

 

 

 

La disidratazione può presentarsi in qualsiasi stagione dell’anno ma si è più a rischio nella stagione estiva quando il fabbisogno di liquidi aumenta a causa di una maggior perdita dovuta al cambiamento climatico.

Il bilancio idro-elettrolitico cambia continuamente perché l’acqua viene persa attraverso la respirazione, la sudorazione e le urine, viene quindi introdotta attraverso i liquidi e gli alimenti.

Quando la perdita di acqua non è compensata da un adeguato apporto di liquidi si incorre nella disidratazione e a subirne le conseguenze è tutto l’organismo.

Pensiamo ai tanto odiati crampi.

Uno dei motivi per cui possono insorgere, oltre che ad un sovraccarico muscolare, è proprio lo sbilanciamento tra acqua e sali minerali.

 

Come capire se sono disidratato?

Il primo metodo “fai da te” per verificare se le perdite di liquidi sono fisiologiche è molto semplice: basta pesarsi subito prima e immediatamente dopo l’allenamento.

Se il peso è diminuito di più del 2% del peso totale significa che nell’organismo esistono degli squilibri idroelettrici che possono compromettere l’attività fisica.

Per esempio se peso 70kg prima dell’attività, significa che posso perdere circa 1,4kg dopo l’allenamento. Se quindi, dopo l’allenamento arrivo a pesare meno di 68,5 kg, significa che non sto lavorando nelle condizioni ottimali e sono già in carenza di liquidi e/o sali minerali.

Per un’analisi più accurata può essere utile conoscere il proprio stato di idratazione basale attraverso l’esame bioimpedenziometrico (leggi l’articolo), che permette di valutare l’equilibrio tra la quantità d’acqua ed i minerali assunti attraverso la dieta.

Qualora ci fossere delle carenze, l’integrazione è uno strumento indispensabile per assicurare al nostro organismo tutti i nutrienti di cui ha bisogno.

Integrazione

L’integrazione con sola acqua molto spesso non è sufficiente (in particolar modo per gli sport di endurance) perchè con il sudore vengono persi anche molti sali minerali

Una corretta supplementazione di vitamine e sali minerali può dimostrarsi utile in diverse

situazioni come in caso di sbilanciamento idrosalino, stanchezza persistente, alterazione del metabolismo energetico, ma…..Attenzione a non abusarne!!

Infatti un eccesso di sali minerali può portare a problemi gastro-intestinali, che possono compromettere l’allenamento o, ancor peggio, la gara!

Se ti ha interessato questo articolo, leggi anche  “trail running: come nutrirsi in gara?”

Per saperne di più contattami al numero 346-5767841 o per e-mail all’indirizzo nutrizionistapisani@gmail.com

Un esame prezioso durante la dieta per monitorare il reale dimagrimento

La bioimpedenziometria (BIA) è uno strumento che permette di dare uno sguardo all’interno del vostro corpo, in modo rapido e non invasivo.

Grazie a questa tecnologia è possibile infatti misurare la quantità di massa magra e di massa grassa – in particolare l’indice di grasso viscerale pericoloso a livello cardiovascolare – , la quantità di acqua presente nel corpo, il tipo di costituzione ossea, la crescita muscolare, il metabolismo ed il peso ideale.

Tutto ciò con un semplice esame.

Questa tecnica è fondamentale nelle mani del nutrizionista, per valutare l’andamento e l’efficacia della dieta e “tararla” in modo sempre più mirato e individualizzato.

Non basta il peso per capire se una dieta funziona?

Sicuramente il peso è un parametro fondamentale, ma è spesso sopravvalutato e fuorviante.

Certo, l’ago che scende sulla bilancia fa piacere a tutti, ma se il dimagrimento non viene controllato può risultare controproducente.

Molti non considerano, infatti, che perdere 10 kg non significa sempre perdere 10 kg di massa grassa. In questi 10 kg potrei aver perso anche acqua e, soprattutto, massa magra-muscolare.

Il muscolo, purtroppo, è il tessuto che più ne risente durante un dimagrimento rapido e incontrollato.

La BIA permette di verificare con precisione se la perdita di peso è attribuibile ad una reale perdita di massa grassa, e non di liquidi o massa magra-muscolare.

Ciò rende possibile un dimagrimento sano e duraturo nel tempo, senza intaccare la massa muscolare.

 

Come si misura tutto ciò con un esame?

La bioimpedenziometria si basa sul dato fisico che l’acqua è un buon conduttore di corrente elettrica mentre il grasso è un ottimo isolante.

Utilizzando quattro elettrodi disposti in parti diverse del corpo, viene trasmessa una corrente elettrica a bassa intensità del tutto innocua e la bioimpedenziometria misura la resistenza che il corpo oppone. Tramite l’utilizzo di appositi software verrà quindi calcolata la composizione corporea del paziente.

 

Se vuoi saperne di più o prenotare una visita contattami al numero 346-5767841